La quantità di dati che viene generata ed a cui è possibile accedere cresce e si aggiorna di continuo. Esistono molteplici esempi di utilizzo quotidiano del Big Data che comprendono sia i motori di ricerca, che aziende online: basti pensare a Google, Amazon, o a portali di e-commerce come Zalando.

Le attività legate ai settori energetici generano un’impressionante quantità di dati, e c’è un forte bisogno di soluzioni intelligenti nelle forme sia di nuovi prodotti che di servizi basati sul data analytics per le aziende di utility e per i consumatori.

Dal momento in cui il 2020 non costituisce più un orizzonte lontano, se vogliamo cercare di comprendere quale sarà l’evoluzione dei progetti di Big Data nel futuro, occorre ampliare la visione al 2030.

Dal mantenimento predittivo di infrastrutture che sorgono in prossimità di alberi, alla riduzione dei consumi dei clienti delle aziende di utility, all’analisi dei bilanci e le tendenze di consumo, esiste una domanda crescende per arruolare startups che posseggano la visione e le capacità di sviluppare innovazioni disruptive in ambito energetico.

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